Visitabile alla Kasa dei Libri di Milano fino al 17 maggio, Nemo propheta in patria è la mostra di illustrazioni di Chiara Dattola, visual storyteller affermata in Italia e ancor più all’estero. Un’occasione per conoscere questa artista, esplorarne l’opera e immergersi nelle sue creazioni straripanti di luce e colore.
Dopo due anni di rinvii a causa della pandemia, trova finalmente ospitalità nel prestigioso spazio espositivo della Kasa dei Libri di Milano Nemo propheta in patria, la mostra personale di Chiara Dattola, visitabile fino a martedì 17 maggio.
In questo appartamento di Largo De Benedetti, circondato da grattacieli, a due passi dal Bosco Verticale, si apre subito al visitatore un nuovo mondo, fatto di colori e luce, sogni e sospensioni, abitato da meravigliose creature frutto del talento di questa artista.
Autrice di immagini
Visual storyteller affermata non solo in Italia, Chiara Dattola lavora nel campo dell’illustrazione per l’editoria, del design e dell’artigianato dal 2000. Durante la sua carriera ha avuto diversi riconoscimenti e ha lavorato per giornali e magazines, nonché per agenzie di comunicazione e pubblicità.
Le sue collaborazioni più prestigiose sono per Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, Le Monde, Internazionale, Leo Burnett, case editrici italiane e straniere, fra cui Les Editions du Rouergue e Les Editions du Riocochet in Francia, Yeowon e Kyowon Media e Montessori Korea, in Korea, e Archinto editore, Franco Panini, Zanichelli, Coccinella ed Edizioni Lapis in Italia.
Ma ridurre il ruolo di Chiara a mera illustratrice è sicuramente riduttivo, e lo si capisce ammirando le sue tavole, suddivise in mostra in quattro sezioni. L’energia e il magnetismo che ogni disegno sprigiona, raccontano la maturità dell’artista, ormai capace di affermare una propria cifra stilistica originale e autentica, e per questo autrice della narrazione a tutti gli effetti.
Nemo propheta in patria
I primi lavori che si incontrano visitando la mostra sono dedicati alla letteratura per l’infanzia: quattro albi, di cui purtroppo solo uno, Le paure fanno pace, pubblicato in Italia da Lineadaria con testo di Anselmo Roveda –mentre quello relativo al ciclo dell’acqua ha avuto sette edizioni in altrettanti Paesi, tra cui una in lingua basca –. Tutti realizzati in collage, tecnica che spesso viene scelta dall’artista per le proprie opere a colori, incantano e divertono per la loro forza e immediatezza espressiva.
Lo stesso accade con i disegni concepiti per illustrare il capolavoro dantesco, a cui Chiara ha destinato un’intera sezione della sua personale: ogni personaggio è una storia, ogni quadro un’emozione che si rinnova, sia nella delicatezza sia nella mostruosità, entrambe espresse con agilità e coraggio.
Una nicchia di spazio all’interno della Kasa è invece riservata alle illustrazioni create per accompagnare le poesie di Mario Chiodetti nel libro Fughe verticali edito da GaEle. Qui il tempo si ferma, impera il silenzio e lo sguardo sosta nei toni di grigio che raccontano la montagna e la natura.
Infine il bianco e nero della china splendono di luce nelle tavole del libro Dentro la foresta, l’unico in corso di pubblicazione. Magistrale è lo svolgersi della narrazione nello spazio dell’opera, pieni e vuoti si rincorrono dando vita a suggestioni di colori.
INTERVISTA ALL’ARTISTA
Le tue illustrazioni si mostrano al visitatore come un gioioso carosello di colori e di vividi personaggi. Di ognuna colpisce l’energia e l’immediatezza espressiva. Quanto ti aiuta, in questo, l’utilizzo del collage? E trovi differenza nel lavoro indirizzato ai bambini rispetto a quello destinato agli adulti?
Chiara Dattola – Il collage mi ha aiutato, effettivamente, a potenziare la mia forza espressiva. Il colore si è manifestato in tutta la sua potenza grazie a questa tecnica.
Non c’è differenza di potenza espressiva quando cambia il target di riferimento: lavoro affinché ogni immagine abbia il suo “parlare”.
Le opere dedicate alla Divina Commedia sono già stata esposte qualche anno fa alla galleria Spazio Papel di Milano. Com’è nato questo progetto?
C.D. – Io sono innamorata del lavoro di Dante Alighieri e della sua figura. Ho una collezione di Divine Commedie illustrate e ho pensato che mancava la mia, così l’ho proposta in forma di mostra ed è stato un successo. Come spesso mi accade di vedere, i miei lavori da un certo punto in avanti piacciono e mi piacciono anche a distanza di tempo. Della mia Divina Commedia mi piace tutto.
I disegni realizzati per il libro di poesie Fughe verticali di Mario Chiodetti ci parlano di un mondo distante, quello della montagna. Quanto sono importanti per te, per il lavoro che svolgi, la ricerca del silenzio e il contatto con la natura?
C.D. – Direi che sono fondamentali. Io ho proprio necessità di ritirarmi nel silenzio e nella natura per pulirmi e per tornare a me stessa. In particolare, però, la montagna fa parte di me, del mio dna. Mio nonno, la prima figura autorevole nella mia vita, era un montagnino eccezionale e un fotografo autodidatta splendido.
Ho ritagliato per le immagini di Fughe uno spazio speciale nella mostra, perché la montagna in sé, e l’idea di lavorare sui silenzi e sugli spazi di montagna, mi affascinavano. Inoltre questa parte di mostra proseguirà e vorrei mi aprisse le porte di spazi espositivi anche all’estero, per consolidare meglio questo lato della mia attività.
Il libro fatto con Mario ha avuto una lunga gestazione. Lo avevamo quasi tolto dal cassetto dei desideri con l’idea di non vederlo mai pubblicato, quando l’editore GaEle di Cuvio lo ha voluto. Elena e Gaetano sono persone speciali e la mostra di Fughe verticali proseguirà presso la sede della casa editrice con inaugurazione il 4 giugno.
Ho trovato affascinanti e magnetiche le illustrazioni in china realizzate per il libro Dentro la foresta. Qui per la prima volta ti presenti al lettore anche come autrice del testo.
C.D. –Ho esposto anche queste tavole perché per me sono particolarmente importanti. Molte delle pubblicazioni che nascono da me hanno avuto gestazioni lunghe. Questo progetto è nato come esposizione e poi si è evoluto con il pensiero di una pubblicazione per bambini. Ma questa idea non sposava assolutamente la natura delle immagini, concepite per raccontare le nostre “foreste interiori”. Ho incontrato l’agente che sta promuovendo i miei progetti personali da un paio di anni e con la traduttrice eccezionale che ci ha accompagnate, abbiamo svegliato per ora l’attenzione di un editore italiano. In seconda battuta – ma spero quasi in contemporanea – vorrei/vorremmo che ci fosse anche l’edizione francese.
Le tavole del libro sono accompagnate da brevi racconti per adulti, scritti da me. E per questo sono doppiamente emozionata per questa eventuale prossima pubblicazione.
Con questo libro in particolare voglio parlare alle persone. So che lo scopo del mio lavoro è questo: emozionare la gente. Penso che mi sentirei soddisfatta anche solo se una persona fosse scossa da quello faccio, in immagini e parole.
Un libro tutto per te
Se vuoi informazioni sui libri di Chiara Dattola, scrivimi qui.